Confartigianato ha redatto, di concerto con le altre Associazioni di categoria, un documento contenente le “Proposte per la riapertura delle attività di ristorazione”.
Confartigianato ha inviato il documento unitario al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli.
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Nel documento si chiede che venga fatto ogni sforzo possibile affinché le imprese del settore della ristorazione possano al più presto riprendere la loro attività, nel totale rispetto delle norme di sicurezza e delle procedure di prevenzione della diffusione del Covid-19.
Il contenuto del documento per le imprese della ristorazione
Nel documento si legge che il Presidente del Consiglio Draghi, anticipando le misure che andranno in vigore dopo il 7 aprile, ha dichiarato che anche nelle zone arancioni le attività di ristorazione, in special modo bar e ristoranti continueranno ad essere soggette a severe limitazioni nell’orario di apertura e potranno svolgere attività di asporto e consegna a domicilio.
A fronte di tale premessa la Confederazione propone un’accelerazione dei piani vaccinali che darebbe la possibilità, ai ristoranti ubicati nelle cosiddette “zone gialle” e capaci di documentare la rigida osservanza delle misure imposte dalla normativa vigente, di poter riprendere la propria attività anche durante le ore serali.
Le imprese della ristorazione riaprano anche nelle ore serali
Il documento spiega che i cittadini sono consapevoli delle buone prassi anti contagio. Le attività di ristorazione, inoltre, hanno
- potenziato i canoni anti-contagio
- equipaggiato gli spazi interni e formato il personale
- collaudato un modello di lavoro virtuoso.
A ragion veduta, si può affermare le attività di ristorazione siano pronte a lavorare in sicurezza e ciò anche nell’arco di una fascia oraria più ampia rispetto a quella attualmente conosciuta. È ipotizzabile che questa venga estesa, sì da articolarsi dalle ore 5 alle ore 23.
La ripartenza delle cerimonie e degli eventi
Il documento condiviso prosegue poi analizzando la situazione del comparto legato alle cerimonie e agli eventi. Al momento una prevedibile ripartenza si limiterebbe alle cerimonie civili e religiose, e agli eventi intesi come congressi, convegni e simili. Questo perché possono essere considerati paragonabili paragonati al pranzo al ristorante, quindi in zona gialla con l’applicazione dello specifico protocollo di sicurezza.
È inoltre necessario prevedere già dal prossimo Decreto la separazione tra cerimonie e feste, che vengono erroneamente accomunate nelle disposizioni vigenti. Questa separazione consentirebbe di considerare correttamente la cerimonia come evento organizzato, quindi consentito in zona gialla con l’applicazione dello specifico protocollo di sicurezza.