Quali sono le novità introdotte dall’Ordinanza regionale del 27 novembre?
L’ordinanza emanata il 27 novembre dal Ministro della Salute ha confermato l’Emilia-Romagna tra le regioni con scenario di rischio elevato (zona arancione), fino al 3 dicembre.
Si ricorda che, al momento, esistono misure nazionali restrittive, valide su tutto il territorio nazionale (quelle in vigore nelle regioni in Zona Gialla), a cui si aggiungono ulteriori misure anti-Covid19 a livello regionale, qualora la regione si trovi in Zona Arancione o Rossa.
Esistono poi misure regionali, decise dai presidenti di Regione, per migliorare il contrasto al virus, tenendo conto delle reali condizioni dei propri territori.
Per questo motivo l’Emilia-Romagna ha emanato una nuova ordinanza regionale, valida dal 28 novembre e fino al 3 dicembre 2020.
Quali sono i contenuti dell’Ordinanza regionale 27 novembre
Misure di carattere generale:
- L’uso della mascherina al di fuori dell’abitazione è sempre obbligatorio, con eccezione dei bambini con età inferiore a sei anni, dei soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità; nel caso di momentaneo abbassamento della mascherina per la regolare consumazione di cibo o bevande o per il fumo, dovrà in ogni caso essere assicurata una distanza minima di un metro, salvo quanto disposto dai vigenti protocolli o da misure più restrittive
- È consentito svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività, e in ogni caso al di fuori delle strade e delle piazze del centro storico della città, nonché delle aree solitamente affollate
- L’accesso agli esercizi di vendita di generi alimentari è consentito ad una persona per nucleo familiare, salva la necessità di accompagnare persone non autosufficienti o con difficoltà motorie ovvero minori di età inferiore a 14 anni
- È in ogni caso vietato lo svolgimento di sagre e fiere di qualunque genere
- È altresì vietato lo svolgimento dei mercatini degli hobbisti e dei mercatini per la vendita o esposizione di proprie opere d’arte ed opere dell’ingegno a carattere creativo e similari
- Nelle scuole di primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) sono sospese le seguenti tipologie di insegnamento a rischio elevato: educazione fisica al chiuso, lezioni di canto e lezioni di strumenti a fiato
- È vietata la consumazione di alimenti e bevande all’aperto su area pubblica o aperta al pubblico
- I corsi di formazione, di qualunque genere o natura, organizzati da soggetti sia pubblici che privati possono svolgersi solo con modalità a distanza, fatti salvi quelli in forma individuale che possono svolgersi in presenza, nel rispetto del protocollo
Misure relative ai giorni festivi e prefestivi:
- Nei giorni festivi e prefestivi gli esercizi commerciali insediati nell’ambito di centri commerciali, di aree commerciali integrate e di poli funzionali sono chiusi al pubblico, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole
- Nei giorni festivi e prefestivi le grandi strutture di vendita non insediate all’interno di centri commerciali, aree commerciali integrate e poli funzionali sono chiuse al pubblico, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, prodotti per la cura e l’igiene della persona e per l’igiene della casa, degli articoli di cartoleria e cancelleria, tabacchi ed edicole
- La vendita con consegna a domicilio è sempre consentita e fortemente raccomandata
- Le grandi strutture di vendita continueranno a rimanere chiuse nei festivi e prefestivi, così come i centri e i parchi commerciali, a differenza di quelle medie, di superficie fino a 2.500 metri quadrati nei comuni con più di 10mila abitanti e fino a 1.500 metri quadrati in quelli con meno di 10 mila abitanti, che potranno riaprire nei fine settimana. Lo stesso avverrà per i negozi più piccoli, che tornano aperti anche la domenica.