Al Consiglio direttivo di Confartigianato Emilia Romagna svoltosi il 27 giugno 2017 al Mic di Faenza, un focus sull’artigianato ceramico.
FAENZA, 28 giugno 2017. L’innovazione è la risposta dell’artigianato artistico alla crisi, tanto che, dopo anni di flessione, in provincia di Ravenna (dati Unioncamere e Istat 2016 elaborati dall’Osservatorio Mpi Confartigianato regionale) conta ancora 89 imprese (di cui 68 artigiane) che danno lavoro a 459 persone e ha buone prospettive di crescita.
E’ questa la riflessione emersa dal Consiglio direttivo di Confartigianato Emilia Romagna svoltosi ieri sera al Mic (Museo internazionale delle ceramiche) di Faenza, seguendo l’impostazione data dal segretario regionale Amilcare Renzi che intende portare sui singoli territori gli incontri del massimo organismo esecutivo regionale, dando un segno di vicinanza e di valore alle imprese e ai comparti a cui appartengono.
Di queste realtà 43 imprese operano nel settore della ceramica artistica (35 delle quali sono artigiane) dando lavoro a 141 persone e hanno segnato, nel corso dello scorso anno un significativo incremento delle esportazioni (+65,8%). Seguono quelle del mosaico con 27 imprese (23 artigiane) che occupano 251 addetti e quelle del restauro con 19 unità (10 artigiane) che occupano 67 addetti. “La forza dell’artigianato che riesce a competere è la sua capacità di innovare, guardando ai giovani e alle nuove tecnologie – ha commentato Amilcare Renzi -. Per questo come associazione stiamo puntando sull’Industria 4.0, creando un Digital innovation hub regionale di supporto alle imprese”.
“Nella ceramica in molti abbiamo aggiornato il linguaggio, stando attenti alle innovazioni tecnologiche – ha ribadito il vice presidente regionale Davide Servadei, imprenditore e artigiano faentino -. Puntiamo sulla qualità e sulla formazione, fondamentali per poter crescere”.