Uno dei caratteri che denotano la modernità del valore artigiano è rappresentato dalla crescente presenza di imprese artigiane digitali, i cui servizi sono indispensabili per famiglie e imprese per adattare e sfruttare a pieno le tecnologie disponibili sul mercato.
L’analisi, proposta nel report “Una moltitudine di imprese a #valoreartigiano” di Confartigianato Imprese, mette in rilievo il ruolo dell’Emilia Romagna. Infatti, tra le principali regioni con oltre 500 imprese, si rileva in sei di queste una crescita superiore alla media e nel dettaglio, si tratta di Emilia-Romagna con il +3,7%, Veneto con il +3,6%, Lombardia e Lazio, entrambe con il +3,4%, Marche con il +3,3% e Piemonte con il +3,0%. Considerando le principali province, con almeno 100 imprese artigiane dei servizi digitali, in nove si rileva una crescita doppia rispetto alla media: Rimini (+17,0%), Ferrara (+12,2%), Ancona (+9,6%), Varese (+7,8%), Palermo (+7,5%), Napoli (+7,2%), Macerata (+6,9%), Padova (+6,6%) e Salerno (+6,2%).
“Ancora una volta la nostra regione e le nostre imprese si dimostrano in grado di fronteggiare e vincere le principali sfide che il nostro Paese si trova ad affrontare – afferma Davide Servadei, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna -. Dopo gli anni della pandemia e le difficoltà di questo inizio 2022, questi dati sono come una boccata di ossigeno, che dimostrano il buon lavoro svolto in questi anni e la capacità di resilienza delle nostre imprese. E’ charo che un aspetto importante lo rivestano i finanziamenti e i bandi, che anche l’Emilia Romagna ha messo in campo, per lo sviluppo tecnologico e al digitalizzazione delle aziende. Noi poi abbiamo aggiunto la nostra capacitò e la voglia di non restare indietro, ma di guardare sempre avanti con fiducia, sfruttando tutte le opportunità che si presentano”.
I servizi dell’artigianato digitale rappresentano una risposta ai fabbisogni che emergono con la progressiva digitalizzazione dei processi produttivi e delle attività delle famiglie, accelerata nel corso dell’emergenza sanitaria. Nel corso dell’anno della pandemia, tra le imprese è triplicato l’utilizzo di applicazioni di messaggistica e di videoconferenza, e l’uso di newsletter, tutorial, webinar, corsi ecc..
Significativo ampliamento anche degli investimenti tecnologici finalizzati a migliorare la qualità e l’efficacia del sito web, mentre l’intensificazione del lavoro a distanza genera una maggiore domanda di server cloud, postazioni di lavoro virtuali e di apparecchiature informatiche per i dipendenti. Raddoppiano le imprese che vendono tramite la Rete, sia con l’e-commerce tramite il proprio sito web che mediante comunicazioni dirette.
L’intensificazione dello smart working, il maggiore utilizzo del canale digitale da parte delle imprese e la crescita dei volumi di commercio elettronico determinata dalla pandemia hanno creato nuove opportunità per le imprese digitali, controbilanciando, almeno in parte, il drammatico calo di domanda determinato dalla recessione. Nel 2021 le imprese artigiane registrate sono in calo dello 0,3% in linea con il -0,2% totale imprese mentre le imprese artigiane dei servizi di informazione e comunicazione crescono del 2,8%.