La Guerra in Ucraina è al centro del diciottesimo report pubblicato dal Centro studi di Confartigianato Imprese.
“Venti di guerra e caro-commodities: i rischi per le imprese e la crescita” è il titolo del documento su trend economia, congiuntura e Mpi.
A questo link il Documento Venti di Guerra marzo 2022
Il report sulla Guerra in Ucraina in sintesi
La guerra in Ucraina sta agendo da acceleratore del caos-commodities post pandemia, con un diffuso e marcato impatto sulle imprese.
Il report esamina le ultime tendenze su
- prezzi del gas europeo, della borsa elettrica, del petrolio e del gasolio dopo il 24 febbraio;
- l’export e le importazioni di materie prime dai mercati teatro della guerra;
- la composizione dell’import di energia.
Il lavoro, poi, si concentra sull’evoluzione di lungo periodo sul made in Italy e sull’import energetico dalla Russia dopo la crisi di Crimea del 2014.
Quanto si è ridotto il mercato per il Made in Italy
Un capitolo è dedicato all’analisi di alcune evidenze relative alle strettoie d’offerta nelle catene globali e la percezione delle imprese. Vengono analizzate le difficoltà derivanti dai lunghi tempi di consegna e della scarsità della materie prime.
Sui prezzi vengono analizzate le ultime tendenze delle commodities non energetiche e dei costi del trasporto marittimo, dei prezzi all’importazione, al consumo e alla produzione, con un focus sui prezzi dei prodotti per l’edilizia.
Il caos commodities
Sono poi esaminate le concause del caos-commodities e le incertezze che caratterizzano le prospettive future, in relazione all’evoluzione della guerra e delle strozzature nelle catene globali, gli andamenti dei prezzi delle commodities, la persistenza degli effetti inflazionistici e gli effetti sulla politica monetaria; i tempi di una riforma e della riattivazione delle regole di bilancio sono decisivi per mantenere una politica fiscale espansiva, in grado di controbilanciare gli effetti recessivi indotti dalla guerra in Ucraina.
Quali sono le imprese più esposte
Scarica il Focus province Venti di Guerra marzo 2022
Nel report viene esaminata la platea delle imprese in prima linea, più esposte alle conseguenze dello scoppio del conflitto. Si tratta di 946 mila imprese con 5 milioni 353 mila addetti, il 30,7% dell’occupazione dell’intero sistema imprenditoriale italiano. Il perimetro è composto da settori con una maggiore intensità energetica, settori colpiti dalla carenze di materie prime provenienti da Russia e Ucraina e dal caro-carburante e le imprese nei territori maggiormente esposti sull’export di moda e macchinari in Russia e Ucraina, e più esposte alla riduzione della spesa dei turisti russi.
Post Covid19 e pre conflitto
Nella sezione dedicata ai tratti della ripresa post-Covid-19 e pre-guerra, sono proposte evidenze sul trend macroeconomico e congiunturale precedente al 24 febbraio 2022, con analisi sulle tendenze del PIL e della domanda aggregata, della produzione e valore aggiunto manifatturieri, dell’export, degli investimenti e produzione nelle costruzioni, della propensione delle famiglie alla manutenzione della casa, degli interventi con Superbonus 110% e delle compravendite residenziali. Sono poi esaminato il posizionamento rispetto ai livelli pre crisi per spesa per consumi, vendite al dettaglio e presenze turistiche. Sono poi esaminate le iscrizioni d’impresa, la dinamica settoriale dello stock delle imprese artigiane, trend dei prestiti e degli interventi del Fondo di garanzia, le ultime tendenze del mercato del lavoro, con il perdurare della crisi del lavoro indipendente, il recupero dell’occupazione giovanile, il trend aggiornato degli infortuni sul lavoro.
Le evidenze territoriali
L’esposizione sui mercati di Russia e Ucraina per export manifatturiero e dei due prodotti più richiesti: macchinari e moda; gli effetti sull’export della crisi di Crimea; le possibili ripercussioni sul turismo del conflitto in corso e il perimetro delle imprese in prima linea per impatto della guerra. Sono riportate poi le dinamiche 2021, rispetto all’anno pre crisi (2019), di export manifatturiero e dei settori di MPI e dell’occupazione. Una sezione è dedicata, sempre su base territoriale, alla condizione delle imprese a fine 2021 e le loro prospettive per l’inizio del 2022: valutazione livello di rischio attività, ostacoli e criticità ai piani di sviluppo, incertezza e previsioni di investimento. Si conclude ponendo l’accento su alcune evidenze su transizione green e digitale.