Confartigianato Emilia-Romagna ha sottoscritto, nella mattinata di lunedì 13 marzo 2023, il protocollo d’intesa che promuove lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) in regione. Cofirmatarie del protocollo, con la Federazione regionale di Confartigianato, sono la Regione, il Gruppo Hera, Iren Smart Solutions Spa, CNA E/R.
L’accordo punta a mettere in rete le piccole e medie imprese con le multiutilities, in modo tale che abbiano tutti gli strumenti utili per poter avviare gli investimenti green.
L’idea è che il futuro dell’energia non sia più delle grandi centrali, ma in un impegno comune e diffuso in tutto il territorio affinché l’energia – pulita e rinnovabile – possa essere sempre più di prossimità, autoprodotta e condivisa.
La firma del protocollo
Alla sigla, oggi in Regione, erano presenti Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera, Roberto Conte, amministratore delegato di Iren Smart Solutions e I.Blu S.r.l., Paolo Cavini, presidente CNA Emilia-Romagna, e Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia-Romagna.
Davide Servadei, “sono convinto che questo accordo avrà ricadute positive sui territori”
La firma sul protocollo per lo sviluppo delle comunità energetiche rappresenta un piccolo primato, perché siamo i primi a livello nazionale. In momenti come questi di grande sfida ognuno deve fare la sua parte. Mi fa molto piacere che questa proposta nasca da Confartigianato e Cna dell’Emilia Romagna, le due associazioni che rappresentano il mondo dell’artigianato e delle micro, piccole e medie imprese. Dobbiamo ringraziare la Regione che si è dimostrata subito sensibile e che ha reso possibile questo protocollo con il coinvolgimento delle due multiutility, Hera e Iren Smart Solutions, che hanno subito condiviso il progetto.
Oggi il tema dell’indipendenza energetica è un assunto condiviso a tutti i livelli, dall’Unione Europea fino alla Regione, quindi il nostro mondo, che ha una grandissima capillarità a livello territoriale, e che messo assieme è un grande consumatore di energia, non poteva restare fermo. Sono convinto che questo accordo avrà ricadute positive sui territori, aiuterà i processi di decarbonizzazione grazie alla possibilità importantissima di potere consumare energia all’interno delle comunità energetiche che abbiamo contribuito a far nascere. Ora attendiamo buone notizie dalla Commissione europea e dal Governo che devono dare il via ai decreti attuati, intanto la nostra parte l’abbiamo fatta anticipando i tempi per farci trovare pronti appena ci sarà il via libera.
Il Protocollo, in sintesi
La finalità del Protocollo, che avrà durata triennale, è quella di avviare una collaborazione tra le parti, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze, per trarre un vantaggio reciproco dalla realizzazione di azioni congiunte di studio, ricerca e progettazione, con particolare attenzione al settore energetico.
Più nello specifico, le parti intendono valorizzare, in un’ottica di sinergia, le rispettive competenze per definire strumenti di ausilio utili alla Regione per promuovere la diffusione di CER e realizzare interventi “pilota” replicabili sul territorio.
La legge regionale
La Regione ha fatto propri gli obiettivi – posti dall’Unione europea e dall’Italia – di incremento della produzione di energia rinnovabile, sviluppo dell’energia di prossimità e contrasto ai fenomeni di povertà energetica, impegnandosi a sostenere e promuovere la diffusione delle Cer attraverso diversi strumenti.
In particolare, la legge regionale prevede l’erogazione di contributi e strumenti finanziari, coperti sia da risorse regionali che da risorse provenienti dai fondi europei, destinati sia ad accompagnare le Comunità energetiche nel loro percorso di costituzione e gestione, sia a sostenere i soggetti pubblici e privati (tra cui i Comuni, le associazioni imprenditoriali e di categoria, le Agenzie per l’energia) nella realizzazione di iniziative di comunicazione, informazione e partecipazione dei cittadini sui temi dell’energia rinnovabile, dell’autoconsumo, della condivisione e dell’efficientamento energetico.
Nonostante l’incertezza del quadro normativo nazionale, per rendere concrete le misure previste dalla legge, la Regione ha già attivato un apposito bando da 2 milioni di euro per sostenere il percorso di costituzione delle Comunità energetiche. Il bando ha riscosso notevole successo registrando la candidatura di 141 progetti di Comunità energetiche rinnovabili.
Il Piano triennale d’attuazione 2022-2024
Più efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, per coprire almeno un quinto di tutti i consumi, e forte accelerazione nella riduzione delle emissioni gas serra.
Sono questi gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna punta a raggiungere nei prossimi tre anni, con investimenti per 8,5 miliardi di euro cui si aggiungono i cofinanziamenti privati.
In Emilia-Romagna queste risorse verranno indirizzate su tre settori:
- l’abitare
- la mobilità
- la produzione.
Lo prevede il Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030.
I bandi regionali per il Piano energetico
Per dare concretezza al Piano, la Regione ha già varato i primi tre bandi.
- Un primo bando (da 13 milioni di euro), a fondo perduto, per le imprese manifatturiere e dei servizi che investono per la riqualificazione energetica degli edifici e nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo, nonché per il miglioramento/adeguamento sismico dei propri edifici.
- Un secondo bando, che destina 30 milioni di euro sempre per la riqualificazione energetica e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo e per interventi finalizzati al miglioramento/adeguamento sismico; destinatari, gli edifici pubblici.
- Il terzo bando (appena chiuso) sostiene la costituzione e la progettazione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), che stanzia risorse per 2 milioni di euro a copertura dei costi per l’avvio.