Nell’ultimo mese la crisi dei prezzi ha generato ricadute senza precedenti sul costo dell’energia elettrica e gas per imprese e famiglie.
L’allarme di Confartigianato Imprese
L’allarme lanciato da Confartigianato a fine agosto evidenzia che negli ultimi dodici mesi (settembre 2021-agosto 2022) il costo dell’elettricità per le micro e piccole imprese è salito di 21,1 miliardi di euro. In tutto il territorio nazionale sono numerosi i casi di rischio chiusura di numerose attività causati dall’aumento dei prezzi. Ciò ha, ovviamente, ricadute anche sul settore dell’occupazione.
I costi provocati dalla guerra in Ucraina
Ad agosto, segnala Confartigianato, il prezzo del gas europeo (TTF) è andato letteralmente fuori controllo. Un’ulteriore impennata dei prezzi del gas, fonte dominante nella generazione elettrica – nel 2021 l’energia elettrica prodotta con il gas è il 47,9% del totale in Italia, il 15,1% in Germania e il 5,7% in Francia – si ribalta sulle bollette elettriche, con l’economia italiana più esposta allo tsunami generato dai ‘prezzi di guerra’ del gas naturale. Ad agosto il prezzo all’ingrosso dell’elettricità (PUN) è salito a 543,15 euro per MWh, il 383,1% in più rispetto ad agosto 2021. In estate il ritmo di crescita del prezzo all’ingrosso dell’elettricità segna a luglio un aumento del 62,8% rispetto a giugno e ad agosto un ulteriore aumento del 23,0% rispetto a luglio. Il conseguente impatto sulle bollette elettriche ricevute dalle imprese in queste settimane che appare insostenibile.
Crescita a tre cifre anche per i prezzi alla produzione e all’import. Il prezzo alla produzione di elettricità e gas a luglio 2022 sale del 138,8%, combinazione di un +123,5% per elettricità e +184,8% per gas, mentre il prezzo all’import di gas naturale e petrolio greggio a giugno 2022 sale del 108,1%.
La crescita dei prezzi al consumo dell’energia
Sul fronte dei prezzi al consumo, secondo gli ultimi dati Eurostat, già a luglio i prezzi dell’elettricità in Italia sono saliti a un ritmo di oltre quaranta punti superiore alla media dell’Eurozona. Le stime preliminari di Istat pubblicate a inizio settembre 2022 evidenziano una accelerazione dell’inflazione imputabile prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (da +42,9% di luglio a +44,9), con accentuazioni per l’energia elettrica mercato libero (da +109,2% a +135,9%; +20,5% sul mese precedente) e a quelli del gas di città e gas naturale mercato libero (+22,8% su base mensile; la crescita tendenziale dei prezzi del gas di città e gas naturale nel loro complesso sale così a +62,5%, da +42,8% di luglio).
Il raddoppio del prezzo del gas
Anche il prezzo del gas aumenterà con un ritmo straordinario a seguito dell’escalation di agosto delle quotazioni del TTF. Come anticipato nella segnalazione dell’Arera di fine luglio (i grassetti sono nostri) “in ragione dell’attuale andamento dei prezzi del mercato all’ingrosso, per il trimestre ottobre – dicembre 2022, è atteso, laddove dovessero mantenersi i livelli delle quotazioni degli ultimi giorni, un ulteriore incremento delle bollette per le famiglie, stimabile oggi di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”. Come l’Autorità indica, “tali costi risulterebbero difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, non solo domestici, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera. In tale drammatico scenario, inoltre, la concentrazione nel mese di agosto degli approvvigionamenti di gas naturale per la fornitura dei clienti in tutela per il trimestre ottobre – dicembre 2022, data la situazione di ridotta liquidità dei prodotti forward, potrebbe creare una ancor più elevata volatilità e un ulteriore incremento dei prezzi.”