Apprezziamo lo stanziamento delle prime risorse, pari a 2 miliardi di euro, per il ristoro di famiglie e imprese colpite dall’alluvione. Ma dalle risposte all’emergenza bisogna passare subito alle politiche strutturali di prevenzione del dissesto idrogeologico, anche utilizzando gli interventi del Pnrr, per realizzare opere e infrastrutture adeguate.
È quanto sollecitato dal Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Davide Servadei, intervenuto oggi all’audizione in Commissione ambiente alla Camera sul decreto alluvioni.
Servadei ha segnalato che “in tutti i Comuni colpiti dall’alluvione operano 28.558 imprese artigiane con 71.332 addetti. Va rafforzata – ha detto – la spesa per investimenti finalizzati a salvaguardare il territorio e la sicurezza di persone e imprese. Tra il 2088 e il 2020 le risorse pubbliche destinate all’ambiente sono calate di 42,7 miliardi”.
Secondo il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna sono necessari stanziamenti per sostenere la ricostruzione delle zone alluvionate, seguendo criteri che tengano conto dei rischi a cui il territorio è esposto. A questo proposito, l’Emilia-Romagna è la Regione con la maggior quota di popolazione esposta al rischio di alluvioni di media entità, ben il 62,5% a fronte di una media nazionale dell’11,5%.
Tra le urgenze da affrontare indicate dal rappresentante di Confartigianato: interventi sui fiumi e per il ripristino delle strade ancora interrotte per le quali il decreto alluvioni non prevede stanziamenti. Soltanto nella provincia di Forlì-Cesena sono 142, praticamente la totalità, le strade comunali e provinciali che hanno subìto chiusure parziali o totali. Se non si interviene in tempi rapidi, anche i settori economici non direttamente colpiti dagli eventi climatici, rischiano di subire danni a causa dell’isolamento.
Confartigianato chiede quindi che il Governo intervenga con tempestività affinché le Province e i Comuni interessati siano messi nelle condizioni di operare. Servadei considera altrettanto urgente che il Governo designi al più presto il Commissario per la ricostruzione, per poter programmare e realizzare gli interventi necessari, in vista della stagione autunnale maggiormente soggetta a perturbazioni atmosferiche anche estreme. L’attuale Cabina di Regia, nella sua funzione di coordinamento, dovrebbe rimanere lo strumento per monitorare gli interventi durante tutta la fase di ricostruzione.