La Regione Emilia-Romagna ha dato notizia dell’ampliamento del contratto di apprendistato stagionale.
Grazie al confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, la Regione ha infatti ottenuto il parere positivo che permette ai giovani tra i 15 e i 25 anni d’età di essere assunti con un contratto di apprendistato di primo livello in settori diversi da quello del percorso di istruzione frequentato.
Il riconoscimento importante, per le famiglie e i giovani, e per le imprese del settore turistico-alberghiero, che da tempo ponevano il tema del lavoro estivo delle ragazze e dei ragazzi; una pratica molto diffusa, soprattutto nella Riviera Romagnola che caratterizza l’esperienza di tanti studenti.
Il tema centrale del dibattito era la differenza fra i settori di occupazione “stagionali” e le scuole superiori frequentate dai giovani studenti. A essi, infatti, si è sottolineato che va data la possibilità di acquisire le competenze organizzative, trasversali, umane e relazionali che possono rappresentare un patrimonio, non solo in relazione agli obiettivi formativi, ma più in generale quale bagaglio di esperienze per il proprio sviluppo professionale.
Tecnicamente, l’utilità dello strumento del contratto di apprendistato è infatti garantita dalla sottoscrizione, da parte dell’istituzione formativa cui lo studente è iscritto, del protocollo di cui all’art. 43, comma 6, del D.Lgs. n. 81/2015 “che stabilisce il contenuto e la durata degli obblighi formativi del datore di lavoro”.
Ne deriva che proprio la sottoscrizione del protocollo costituisce già una garanzia di coerenza del percorso formativo e di utilità del contratto di apprendistato ai fini dello sviluppo formativo e professionale dello studente.