L’Emilia-Romagna si conferma come la terza regione italiana per valore delle esportazioni, che hanno tratto vantaggio dai risultati positivi sui mercati europei, in particolare dell’Unione, e su quelli americani, compensando un’inversione di tendenza su quelli asiatici. La crescita è concentrata nella metalmeccanica e negli alimentari mentre rimangono in difficoltà alcuni settori, fino al segno rosso della ceramica e del vetro.
Nel primo trimestre 2018, la crescita delle vendite all’estero dell’Emilia-Romagna è rallentata fino a segnare un +4,6%, pari a 15.260 milioni di euro. È quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. L’export nazionale ha mostrato una tendenza positiva, ma meno dinamica (+3,3 per cento). L’Emilia-Romagna si conferma la terza regione per quota dell’export nazionale (13,6 per cento), preceduta dalla Lombardia (27,9 per cento) e dal Veneto (13,7 per cento) e seguita dal Piemonte (10,6 per cento). Rispetto a queste regioni, l’Emilia Romagna ha una crescita inferiore a quella della Lombardia (+7,9 per cento), ma superiore lievemente a quella del Veneto (+4,1 per cento) e nettamente a quella del Piemonte (+1,2 per cento).
Il risultato è da attribuire principalmente all’importante industria dei macchinari e delle apparecchiature, che ha realizzato il 27,8 per cento delle esportazioni regionali, con un aumento delle vendite contenuto al 3,7 per cento. Gli altri contributi più rilevanti sono stati quelli forniti innanzitutto dall’export dei mezzi di trasporto, che cresce del 7,6 per cento, quindi della metallurgia e dei prodotti in metallo (+8,2 per cento), delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+6,8 per cento) e dell’industria alimentare e delle bevande (+6,2 per cento). Il rallentamento ha fatto emergere anche segni negativi, in particolare l’arretramento delle esportazioni della ceramica e vetro (-3,4 per cento).
L’andamento positivo si è fondato nuovamente sui risultati positivi nei mercati europei (+5,8 per cento) e in particolare dell’Unione (+6,3 per cento). Si segnala l’ulteriore accelerazione della crescita in Germania (+7,0 per cento), mentre prosegue il boom delle vendite nel Regno Unito (+11,1 per cento). Continua più contenuta la crescita nell’area americana, in particolare sul fondamentale mercato statunitense (+5,4 per cento). La tendenza positiva sui mercati asiatici si è invece invertita e l’export regionale è sceso lievemente (-0,9 per cento), nonostante cresca l’export sul mercato cinese (+2,8 per cento).