Seppure ancora in difficoltà e con molti indicatori negativi, primo fra tutti quello del credito, migliora l’andamento delle imprese artigiane nel terzo trimestre 2017. La conferma arriva dall’Osservatorio Mpi Confartigianato Emilia-Romagna che ha analizzato sette indicatori con tre variabili chiave (imprenditoria, export e credito). L’elaborazione è basata su dati Istat, Unioncamere, Banca d’Italia e Artigiancassa.
A migliorare gli indicatori sono soprattutto le aree di Ferrara, Modena, Ravenna e Forlì-Cesena, mentre risultano stabili Bologna (ancora la zona con gli indici migliori), Rimini e Reggio Emilia. In contrasto con questi dati è la situazione sul versante del Credito. In particolare quello alle micro e piccole imprese subisce un’altra stretta e che cala del 3,9%, in peggioramento rispetto al -3,3% dello stesso periodo del 2016.
CRESCE EXPORT
A tirare è ancora una volta l’export. Tra settembre 2016 e settembre 2017 la domanda estera di prodotti manifatturieri made in Emilia Romagna mostra una crescita più sostenuta (+4,7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2,6%).
L’analisi dei recenti dati sulla demografia di impresa evidenzia i comparti rilevanti dell’artigianato dell’Emilia-Romagna che al terzo trimestre 2017 mostrano tassi di sviluppo positivi. Sono infatti 14 settori driver che registrano complessivamente un tasso di crescita del +0,35%.
I SETTORI DRIVER
Nello specifico si classificano al primo posto il settore Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti (tasso di sviluppo del +0,93%), seguito dalle Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento (+0,6%). Con una crescita superiore allo 0,5% ci sono anche Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature (+0,58%) e Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese (+0,56%).
Registrano un buon tasso di sviluppo anche le Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici (+0,49%). Bene le Attività di servizi per edifici e paesaggio (+0,48%) e le Altre attività di servizi per la persona (+0,46%).
I DATI DEL RECUPERO
L’elaborazione dell’Osservatorio mostra come continui la flessione del numero totale delle imprese (-0,9%) e che quella delle realtà artigiane sia più marcata (-1,2%). Crescono invece per l’artigianato produzione (+1,8%, contro il +0,5% dello stesso periodo dell’anno scorso) e fatturato (+1,6% contro +0,6%).
Il comparto risulta dunque in una fase di recupero, seppure non sia omogenea con differenze anche significative a seconda delle dimensioni e dei settori.
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