Si è svolto da venerdì 27 a domenica 29 ottobre 2017, il ventesimo Congresso generale di Lapam Modena-Reggio Emilia, durante il quale i 229 delegati, provenienti dalle 54 sedi sul territorio, hanno eletto il consiglio generale che, martedì 14 novembre, eleggerà a sua volta il nuovo presidente dell’associazione che, tra le due provincie emiliane, conta 12 mila imprese associate che danno lavoro a 36mila dipendenti, senza contare gli 8 mila imprenditori pensionati associati alla federazione.
Al congresso, aperto dalla relazione del presidente Erio Luigi Munari (che, dopo due mandati, lascia la presidenza), sono intervenute autorità e istituzioni: tra gli altri il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, i presidenti delle due province, Giammaria Manghi e Gian Carlo Muzzarelli, il Rettore di Unimore Angelo Andrisano, il segretario di Confartigianato regionale Emilia-Romagna Amilcare Renzi e il segretario nazionale Confartigianato, Cesare Fumagalli
“Questo è un territorio unico, in quanto è capace di esprimere tante eccellenze e innovazione in settori molto diversi tra loro – ha commentato Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato Emilia-Romagna, nel saluto iniziale al convegno -: dalla meccanica, all’automotive; dal medicale all’agroalimentare, senza dimenticare tutto quel mondo legato alla ceramica che ha saputo ripartire prima di altri omologhi distretti. In questo ambito Lapam è la principale realtà del sistema Confartigianato perché, come ha dimostrato anche in questi anni di crisi, è un partner competente e affidabile per nostre imprese che qui si dimostrano capaci di innovazione e creatività”. Della rappresentanza e dell’importanza di un’associazione forte e coesa, capace di confrontarsi con le istituzioni, ha parlato Erio Luigi Munari, presidente uscente di Lapam. “Questo nuovo modello, che ha come logica quella dell’internazionalizzazione e dell’innovazione continuata, va esercitato a tutti i livelli: locale, regionale e nazionale. Senza un anello della catena, la rappresentanza rischia di perdere fluidità, di diventare sterile o troppo legata alla figura del leader di turno. Confartigianato diventi sempre più forte e riconosciuta, a vantaggio di tutti gli associati”.
“Il patto del lavoro firmato nel 2015 tra sigle sindacali e la regione Emilia Romagna ha permesso risultati importanti – ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente della regione -, l’obiettivo è tornare ai livelli di occupazione pre crisi entro il 2020, per ora la strada è quella giusta e la disoccupazione cala grazie anche al lavoro delle piccole imprese”.
Durante il congresso non sono mancati i dati, forniti in parte dal professor Enzo Rullani dell’Università Cà Foscari di Venezia e in parte dal centro studi Confartigianato. Tra i freni per le piccole e medie imprese il carico fiscale che è superiore alla media Ue (43% contro il 41,6%); mentre la tassazione sul lavoro è al 47,8%, al quinto posto dei paesi Ocse che hanno una media del 36%: in pratica le tasse sul lavoro in Italia superano la media dei paesi più sviluppati di quasi 12 punti! Le scadenze da adempimenti sono 210 all’anno, un record mondiale che rende l’Italia il ‘Paese del burofisco’. Il dato più preoccupante, però, riguarda manifatturiero e costruzioni, i settori in maggiore difficoltà a Reggio Emilia dove il calo è stato dell’1,5%.
Tra i dati più confortanti quelli delle esportazioni a livello regionale: in Emilia Romagna nei primi sei mesi del 2017 l’export è salito del 6,4%, più della Francia (3,8%) e della Germania (6,1%). I giovani a Reggio Emilia e Modena fanno impresa: sono 4.672 le imprese artigiane gestite da under 35 a Modena e Reggio Emilia, il 36,5% del totale della regione. Infine un ultimo dato emblematico, che comunque dice come il territorio abbia ancora una grande vocazione alla meccanica: Reggio Emilia e Modena, insieme, hanno il numero di imprese artigiane della produzione di macchinari più alto in Italia.
Il segretario Lapam Carlo Alberto Rossi ha concluso con una notizia: “Uno dei tre digital innovation hub (i centri d’eccellenza dell’innovazione per le piccole imprese) in Emilia Romagna sarà quello di Lapam Confartigianato”. La dimostrazione che l’associazione investe molto sulle nuove tecnologie e su ‘Industria 4.0’.