“Montagna Futura”, l’iniziativa organizzata da Confartigianato Imprese per approfondire le trasformazioni che nei prossimi anni coinvolgeranno i contesti alpini e appenninici e l’impatto sull’attività delle imprese, ha fatto tappa a Bologna lo scorso 8 maggio, un anno dopo la drammatica alluvione che colpì i territori emiliano-romagnoli, con un workshop dal titolo “I nostri Appennini davanti a nuovi scenari climatici. Il tempo della progettazione e dell’azione”.
“Montagna futura” a Bologna
L’incontro di Bologna, che ha coinvolto le strutture di Confartigianato Emilia-Romagna e Toscana e ha visto la presenza dei docenti Valentina Boschetto Doorly (strategic foresight senior expert) e Gianluca Lentini (geofisico specializzato in climatologia), ha esplorato come il cambiamento climatico andrà a modificare il modo di vivere e fare impresa sull’Appennino Tosco-Emiliano.
Il climatologo Gianluca Lentini ha evidenziato che a fronte di un aumento fisso delle temperature, che continueranno a crescere, le precipitazioni saranno più rare ma più violente, ossia cadrà sempre la stessa quantità d’acqua ma tutta in pochissimi giorni. La neve sull’Appennino, inoltre, è destinata a scomparire e questo porta a ripensare tutta la filiera del turismo invernale.
Valentina Boschetto Doorly, esperta di strategic foresight, ha messo in luce come i mega trend del cambiamento, anche per la montagna, si annunciano molto tempo prima di diventare eclatanti. Occorre imparare a cogliere tutti i segnali indicatori per essere pronti a riprogettare le proprie economie. L’Appennino del futuro richiamerà molti nuovi residenti e turisti che lasceranno le zone troppo calde. Occorre essere pronti a questi cambiamenti.
Davide Servadei, “Prevenzione e cultura del territorio
“Secondo i dati, la dorsale appenninica emiliano-romagnola è quella più sensibile ai cambiamenti e l’evento catastrofico di un anno fa è solo l’ultimo esempio. Il nostro territorio ha subito e sta subendo modifiche importanti – afferma Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna -. Nel prossimo futuro dobbiamo porre una forte attenzione a questi aspetti. Quindi prevenzione, ma anche cultura del territorio. Da decenni si assiste all’abbandono della collina e della montagna. I terreni, così come le abitazioni, hanno visto i prezzi crollare, a differenza di quello che succede sulla riviera adriatica. Ma, secondo gli esperti, in un prossimo futuro ci sarà uno spostamento delle attenzioni verso l’Appennino, in parte per scelta e in parte per necessità. Quindi anche le aziende devono essere pronte a cogliere questi segnali, nel momento in cui dovranno fare delle scelte, a esempio su nuove sedi. Nello stesso tempo i governi, a qualsiasi livello, dovranno prevedere nuovi investimenti per infrastrutture che creino le condizioni per favorire queste dinamiche. Il workshop dell’8 maggio è nato proprio per dare elementi di conoscenza alle nostre strutture territoriali per metterli a disposizione delle aziende nel momento in cui dovranno fare scelte importanti”.
Roberta Corbò, “L’Appennino ha un ruolo chiave nel futuro”
“L’Appennino ha un ruolo chiave nel futuro. Per via dell’innalzarsi delle temperature molte attività produttive si sposteranno in zone più altre e più fresche. Inoltre, l’aumento dei fenomeni di precipitazioni violente rende più urgente una gestione oculata della montagna, in modo da ridurre il rischio idrogeologico – spiega Roberta Corbò, responsabile Patrimoni territoriali, Comunità locali e turismo di Confartigianato Imprese -. Questi temi vanno affrontati con pragmaticità, senza manicheismo, ma con progettualità che pensino al futuro delle comunità appenniniche e alle possibili economie da sviluppare sia come adattamento al cambiamento climatico che come attività di mitigazione. L’obiettivo è, quindi, quello di sviluppare un lavoro comune, anche attraverso esercitazioni guidate, che porti a riflessioni e proposte per il futuro. Durante il workshop abbiamo esplorato, attraverso simulazione di progetti, le nuove attività produttive e la ricettività turistica dell’appennino nei prossimi 50 anni”.
Il progetto “Montagna Futura” di Confartigianato
Il progetto di Confartigianato vede coinvolti tutti i livelli confederali (provinciale, regionale e nazionale) con lo scopo di approfondire le trasformazioni che coinvolgeranno le zone montane nei prossimi anni. I macro trend di cambiamento climatico, demografico, sociale e tecnologico stanno sviluppando impatti tali da modificare fortemente l’assetto abitativo e produttivo della montagna italiana. I seminari territoriali permettono di analizzare questi aspetti insieme a rappresentanti delle istituzioni ed esperti di settore, per mettere in luce le risposte innovative di adattamento ai nuovi scenari e le nuove strategie.
Il percorso “Montagna futura” si concluderà a Roma, il 29 maggio con un convegno nazionale. In questa occasione si farà sintesi di quanto emerso nell’ambito dei seminari territoriali e si approfondirà, in particolare, la nuova legge per la montagna, attualmente in fase di elaborazione.
Fotogallery dell’incontro
Traduzione Digitale: il paradigma 4.0 per le imprese artigiane” – annualità 2021/2022 – CUP E49J21000230009