L’Emilia-Romagna è una regione che si conferma locomotiva del Paese, pur con una crescita più lenta del previsto. Questo è quanto emerge dal “Rapporto sull’economia regionale 2023”, realizzato in collaborazione tra la Regione e Unioncamere.
Quella emiliano-romagnola è un’economia resiliente e vitale, che nel 2023 è stata messa alla prova dall’emergenza alluvione che ha colpito alcune aree del territorio, unitamente ai riflessi dello shock dei costi energetici del 2022, forti picchi di inflazione e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.
Una sintesi del Rapporto
Aumentano gli occupati: 31mila in più nei primi nove mesi dell’anno. Tasso di disoccupazione fermo al 4,8% e previsto ancora in calo nel 2024. Emilia-Romagna seconda regione in Italia per esportazioni di beni e servizi, prima per export pro-capite. Bene il terziario, vale oltre i due terzi dell’intero Pil regionale, e il turismo. In flessione industria, edilizia e agricoltura. Calano le imprese attive (-1,1%) ma crescono quelle guidate da giovani (+0,7%) e stranieri (+2%)
Per quanto attiene alla demografia delle imprese, al 30 settembre 2023 le imprese attive in Emilia- Romagna erano 394.772, in diminuzione di 4.407 unità (-1,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È infatti in atto una trasformazione del sistema economico, che premia le aggregazioni e la qualità delle imprese. L’accelerazione di questo cambiamento spiega la diminuzione tendenziale più consistente rilevata negli ultimi 8 anni. Nel dettaglio, diminuiscono le imprese femminili (-712, – 0,8%), crescono quelle giovanili (+201, +0,7%) e quelle straniere (+1.085, +2%).
Scarica il rapporto in sintesi pubblicato da Unioncamere e Regione Emilia-Romagna