Il Gruppo Giovani imprenditori della Confartigianato Emilia-Romagna ha partecipato numeroso, sotto la guida del presidente Lorenzo Bernardi, alla Convention nazionale che si è tenuta a Roma il 26 maggio scorso. Il tema del convegno 2023 è stato “Il cambiamento nelle nostre mani”.
I lavori, coordinati da Costanza Calabrese, giornalista di Tg5, sono stati aperti dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale ha sottolineato che “il futuro del made in Italy è nelle mani dei giovani”.
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Davide Peli, “Siamo orgogliosamente artigiani, appassionati e digitali”.
“Noi giovani imprenditori siamo gli artefici del futuro dell’Italia. Siamo orgogliosamente artigiani, appassionati e digitali. Chiediamo ascolto e coinvolgimento ai tavoli dove si decide il futuro del Paese”, ha detto Davide Peli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, lanciando la Convention nazionale.
“Cambiamento e innovazione sono le parole d’ordine per chi come noi fa impresa e ogni giorno affronta le rapidissime evoluzioni del mercato e le nuove sfide della tecnologia. Noi siamo pronti per il futuro, ma occorre che i decisori pubblici ci accompagnino in queste nuove sfide. Il futuro si crea con le competenze, fondamentali sia per creare un’impresa sia per portare avanti l’azienda di famiglia. La formazione continua è la vera ricetta per stare al passo con le grandi trasformazioni del mondo e del modo di fare impresa. La comunicazione e la promozione di prodotti e servizi sono un aspetto sempre più fondamentale: oggi i giovani prima condividono sulle piattaforme di comunicazione la fase della realizzazione dei prodotti che poi vendono. L’Anno Europeo delle Competenze sia l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il ‘saper fare’, su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda”.
Le risposte della politica alla Convention del Gruppo giovani imprenditori
All’appello del Presidente Peli la politica ha risposto con gli impegni del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi il quale ha spiegato che è in preparazione un provvedimento, una sorta di legge quadro, sui giovani all’insegna della collaborazione interministeriale e interdisciplinare per offrire risposte strutturate e complessive, concrete opportunità alle esigenze delle nuove generazioni. In particolare – ha sottolineato il Ministro – lavoreremo di concerto con il Ministero dell’istruzione e del merito e con il Ministero dell’università e della ricerca per saldare il rapporto tra scuola e lavoro e per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
E proprio il sottosegretario al ministero dell’Istruzione e del merito Paola Frassinetti ha confermato la volontà del Governo di puntare sulla qualificazione delle competenze affinchè i giovani possano trovare un’occupazione adeguata e le imprese possano reperire la necessaria manodopera qualificata. Il liceo del made in Italy annunciato dal Governo serve proprio a colmare la distanza tra scuola e imprese, attraverso una formazione finalizzata a valorizzare e a rendere attrattive le attività dell’artigianato che rappresentano una componente fondamentale della filiera made in Italy.
I dati dell’Ufficio studi di Confartigianato nazionale
La ‘fotografia’ dei giovani e dell’ambiente che li circonda è stata scattata da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, il quale insieme a Licia Redolfi, Ricercatrice dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, ha presentato il rapporto ‘Traiettorie verso il prossimo futuro’ che contiene l’Indice dei territori youth-friendly per impresa e lavoro. Ne emerge che è la Lombardia la regione che offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa. Seguono poco distanti Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. ‘Maglia nera’, invece, al Molise, insieme a Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata. Questa ‘Italia a diverse velocità’ per l’ambiente che circonda i giovani da un lato favorisce l’attività di 522.086 aziende guidate da under 35, dall’altro è all’origine di un nostro record negativo in Europa. Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, nel 2022 siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto al 15% della media europea.