Il mese di dicembre è tradizionalmente caratterizzato dagli acquisti legati al Natale. Durante questo periodo si registra una notevole modifica delle abitudini di spesa dei consumatori. Tra i prodotti sempre più apprezzati vi sono quelli offerti dalle imprese artigiane caratterizzati da una produzione basata sul valore del lavoro, sull’ascolto del cliente e sulla personalizzazione, a cui si associa l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti finali.
Il Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna ha analizzato la situazione nel comparto dell’Alimentare e delle Bevande, tra i più coinvolti negli acquisti natalizi, con particolare riguardo alla capacità di innovazione.
Alla fine del secondo trimestre 2022 sono 5.196 le imprese dell’Alimentare e 214 delle Bevande per un totale di 5.410 imprese emiliano-romagnole. Oltre 3.000 di queste sono artigiane (il 55,6%). Più di due imprese su tre (il 70,5%) dell’intero comparto regionale del Food & Beverage, con dipendenti, hanno investito in almeno uno degli ambiti della trasformazione digitale. Rispetto al periodo 2016-2020 è aumentato in regione la quota di imprese del settore che investono nella trasformazione digitale.
I principali aspetti tecnologici in cui le imprese investono sono: strumenti software per l’acquisizione e la gestione di dati (43,3%), Internet ad alta velocità, cloud, mobile, big data analytics (40,6%) e, altro aspetto molto importante per la vita dell’azienda, la sicurezza informatica (36,6%).
Il 29,9% delle imprese del settore che hanno effettuato investimenti ha fatto formazione per adeguare le competenze del personale già presente in azienda alle nuove tecnologie, il 10,4% ha attivato servizi di consulenza e il 5,3% ha reclutato nuovo personale con competenze adeguate.
La difficoltà di reperimento di lavoratori, prevista dalle imprese del settore nell’ultimo anno, è del 24,6%, in crescita di 8,8 punti rispetto al 2017 anche se inferiore al 36,3% rilevato dal totale delle aziende in tutti i comparti.