La Regione Emilia-Romagna ha condiviso un documento a sostegno delle imprese del settore balneare in vista del rinnovo delle concessioni. Un documento condiviso anche con le associazioni di categoria, fra cui Confartigianato Imprese Demaniali, che mira al giusto riconoscimento del valore aziendale, degli investimenti realizzati e alla professionalità degli operatori, a tutela del lavoro di decine di migliaia di persone”.
“L’Emilia-Romagna, con i suoi 110 chilometri di costa, rappresenta un’eccellenza internazionale in ambito turistico grazie a una combinazione unica di fattori. Primo fra tutti l’impegno e la passione profusi nel corso dei decenni dagli imprenditori del settore balneare, che hanno saputo generare un’offerta sempre più qualificata e senza eguali. Ciò è avvenuto grazie al connubio di spirito imprenditoriale e attenzione sempre viva da parte delle istituzioni. Per Confartigianato è giusto rispettare le regole ma è prioritario salvaguardare il lavoro e gli investimenti messi in campo dalle imprese del settore, molte delle quali a carattere familiare. Non solo, ma è doveroso aver cura anche di quella cultura e quella tradizione strettamente legate al territorio e alle comunità costiere. Un patrimonio materiale e immateriale che dobbiamo preservare da ogni rischio di speculazione internazionale”, commenta Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna.
Le novità sulle concessioni balneari in osservanza della legge Bolkestein
La necessità di una nuova, e urgente, discussione sulle concessioni balneari nasce dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che anticipa al 31 dicembre 2023 la scadenza delle attuali concessioni. Da qui l’esigenza di predisporre bandi di gara per nuove assegnazioni da parte delle amministrazioni comunali.
Il documento, che la Regione Emilia-Romagna porterà al tavolo del Governo, servirà a dare un contributo concreto alla riforma nazionale, il cui obiettivo è quello di dare certezze al settore balneare in vista dell’applicazione della cosiddetta legge Bolkestein.
Quante imprese sono coinvolte?
Sono 1.067 le imprese del settore balneare in regione, di cui 427 in provincia di Rimini, 355 in quella di Ravenna, 177 in quella di Forlì-Cesena e 97 nel Ferrarese (dati Unioncamere aggiornati al settembre 2021). La maggioranza di queste imprese è a conduzione familiare e offre lavoro a oltre 45 mila persone, al netto dell’indotto.
La sintesi del documento sul supporto alle imprese balneari
Nel documento della Regione Emilia-Romagna si trovano questi particolari elementi di valorizzazione delle imprese:
- Giusto riconoscimento del valore aziendale dell’impresa, degli investimenti realizzati e della professionalità degli operatori che hanno gestito fino a questo momento il bene demaniale. Tali elementi si chiede siano considerati tra i criteri di valutazione dei nuovi bandi di gara.
- Considerare gli standard qualitativi dei servizi e la sostenibilità sociale e ambientale del piano degli investimenti.
- Escludere il rialzo del canone demaniale, che non dovrà essere oggetto di gara ma rimanere predeterminato per legge dallo Stato.
- Concorso da parte di Regioni e Comuni nella definizione dei criteri dei bandi di gara con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio e gli elementi identitari della fascia costiera, attraverso la qualificazione dell’offerta turistico-balneare, tenendo conto delle peculiarità dei diversi territori.
- Valutare il numero massimo di concessioni da rilasciare a ogni operatore economico, in modo da garantire l’adeguata pluralità e differenziazione dell’offerta nell’ambito territoriale di riferimento.
- Determinare limiti minimi e massimi di durata delle concessioni, anche per assicurare un congruo periodo al rientro degli investimenti.