Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Natale che introduce nuove disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Covid-19.
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Le novità introdotte dal Decreto Natale
Ferme restando le disposizioni già introdotte dal decreto-legge 2 dicembre 2020 in materia di spostamenti all’interno o per il territorio nazionale nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, il testo prevede che:
- Vietati gli spostamenti fra regioni dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021
- Zona Rossa il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020; 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021
- spostamenti consentiti per lavoro o salute
- visita ai parenti consentita a max 2 persone
- chiusi i negozi, centri estetici, bar e ristoranti (si asporto)
- aperti supermercati, alimentari, tabacchi, edicole, parrucchieri
- Zona Arancione il 28, 29 e 30 dicembre 2020; 4 gennaio 2021
- spostamenti consentiti entro il proprio comune
- chiusi i bar e ristoranti (si asporto)
- aperti i negozi fino alle ore 21
- spostamenti consentiti dai Comuni fino a 5mila abitanti in un raggio di 30km, senza poter andare nei capoluoghi di provincia
- Oltre agli spostamenti già consentiti, nel periodo compreso tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, tra le ore 5 e le ore 22, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.
Il commento del presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli
“Il Decreto legge del Governo condiziona pesantemente l’attività di 285.000 imprese artigiane con 812.000 addetti che, proprio durante le festività natalizie, realizzano gran parte del loro fatturato. Comprendiamo l’esigenza di dare priorità alle misure di contenimento del contagio ma auspichiamo che l’Esecutivo metta in campo le risorse adeguate per compensare l’impatto delle disposizioni su tutti i settori”.
Questo il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli che esprime preoccupazione per gli effetti del decreto su artigiani e piccoli imprenditori. “Tra i settori che risentiranno maggiormente delle restrizioni – sottolinea – vi è quello dell’alimentazione in cui operano 86.500 imprese artigiane che danno lavoro a 276.000 addetti e che, dopo le perdite registrate durante il lockdown a Pasqua, ora subiscono un duro colpo. Tra le più penalizzate le 17.500 pasticcerie e gelaterie costrette alla chiusura prolungata insieme alle attività di ristorazione”.
Il Presidente di Confartigianato auspica che i ristori previsti dal Governo “siano realmente adeguati a compensare le perdite subite dalle imprese, sia dal punto di vista della quantità delle risorse messe in campo, sia nel tenere conto di tutte le attività collegate a quelle soggette a chiusura. Le nostre imprese hanno bisogno di certezze e di chiarezza” e, a tale proposito, Granelli giudica “incomprensibile la discriminazione nelle disposizioni applicate alle attività di estetica e di acconciatura: obbligati alla chiusura le prime, aperte le seconde”.