Quanto pesa la pandemia da Covid-19 sull’economia e le imprese?
Secondo i dati elaborati dal Centro studi di Confartigianato Imprese, nei primi tre trimestri del 2020 il Pil, valutato a prezzi costanti, in Italia cumula un calo del 9,4%, pari a 122 miliardi di euro in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Un calo di 27 miliardi più ampio dei 95 miliardi persi nell’intero 2009, l’annus horribilis della crisi scoppiata nel 2008.
Tra le componenti della domanda aggregata i cali più accentuati si osservano per gli investimenti in macchinari e le esportazioni.
Nello scenario tratteggiato nella Nota di aggiornamento al Def, che la ripresa nei contagi di queste ultime settimane rende più probabile, si rileva che ulteriori restrizioni alla mobilità e alle attività economiche tra ottobre e gennaio del 2021, e la minore domanda estera connessa con l’ondata pandemica a livello internazionale, peserebbero per ulteriori 1,5 punti di Pil per quest’anno e per 3,3 punti nel 2021.
Il sistema è imbrigliato da un eccesso di risparmio, che distrae risorse dall’economia reale: al secondo trimestre 2020 i depositi di imprese e famiglie salgono ai massimi storici, pesando l’88,8% del Pil annualizzato e nei primi nove mesi del 2020 sono saliti di 109,1 miliardi di euro, quasi il doppio dell’incremento di 58,8 miliardi di euro nello stesso periodo dell’anno precedente.