Secondo i dati elaborati dal Centro studi di Confartigianato Imprese Emilia-Romagna, nella nostra regione l’ammontare dei pagamenti dei Comuni alle piccole e medie imprese, nel primo semestre del 2019, tocca 1 miliardo e 200 mila euro. Un debito che pone l’Emilia-Romagna al terzo posto in Italia, dietro a Lombardia e Lazio.

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In Emilia-Romagna i comuni impiegano in media 35 giorni per effettuare i pagamenti, facendo figurare la regione al dodicesimo posto in Italia per tempi di pagamento più contenuti (la media nazionale si attesta a 37 giorni). Un tempo che però è di 5 giorni superiore al limite di legge, posto a 30 giorni. Contestualmente il 40,6% dei Comuni in regione paga entro tale limite mentre il 51,8% impiega tra i 30 e 60 giorni e il 7,6% supera ampiamente il limite pagando oltre i 60 giorni. L’ammontare di pagamenti dei comuni effettuati entro il limite di legge incide per il 26,8% sul totale.

Pagamenti più contenuti, e rispettosi del termine di legge, si registrano in 26 province italiane di cui 2 emiliano-romagnole: Piacenza (29 giorni di media) e Ferrara (30 giorni). La quota di importi che vengono pagati entro i 30 giorni è rispettivamente del 79,2% a Piacenza e del 74,4% a Ferrara. Si rilevano quote di comuni che pagano entro i 30 giorni superiori alla media nazionale del 40,6% in 5 province emiliano-romagnole: Ferrara (54,2%), Piacenza (52,2%), Modena (51,1%), Forlì-Cesena (48,3%) e Reggio Emilia (43,9%).

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134 sono i Comuni emiliano romagnoli che pagano entro il limite di legge (30 giorni), 171 sono quelli i cui pagamenti arrivano fra 31 e 60 giorni, 17 quelli che pagano fra 61 e 90 giorni, 7 comuni pagano fra 91 e 180 mentre uno solo, in provincia di Ferrara, paga oltre i 181 giorni.

La provincia di Piacenza presenta una media di 29 giorni affinché la pubblica amministrazione paghi le pmi, con 24 Comuni entro i 30 giorni e 19 comuni entro i 60 giorni. La provincia di Parma ha una media di 34 giorni, con 15 comuni che pagano entro i 30 giorni e 25 che arrivano a 60 giorni. La provincia di Reggio Emilia ha una media di 35 giorni con 18 comuni che saldano i propri debiti entro i 30 giorni (e 19 comuni fra i 30 e i 60 giorni). Nella provincia di Modena, che ha una media di 34 giorni, 24 comuni pagano entro i 30 giorni e 23 comuni pagano entro i 60 giorni. La provincia di Ferrara è in media perfetta con i 30 giorni di legge con 13 comuni entro tale limite ma con un comune che paga oltre i 180 giorni. La provincia di Bologna ha una media di 34 giorni con 27 comuni virtuosi e 33 che pagano fra i 30 e i 60 giorni. La provincia di Ravenna ha una media di 36 giorni con 4 comuni entro i 30 e 14 entro i 60 giorni. Forlì-Cesena ha una media di 37 giorni, con 14 comuni che pagano entro i 30 giorni e 14 che pagano entro i 60 giorni. Chiude la provincia di Rimini con 40 giorni di media, con 5 comuni entro i limiti di legge e 17 comuni entro i 60 giorni.

“I dati sostanzialmente positivi che emergono dalla ricerca non devono farci abbassare la guardia nei confronti della pubblica amministrazione – commenta Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese -, perché anche cinque o dieci giorni in più, rispetto al limite posto dalla legge, possono fare una grande differenza per le piccole imprese o per gli artigiani. Una pubblica amministrazione cosciente del ruolo delle imprese sui territori, dovrebbe agire per migliorare sempre più lo stato dei propri pagamenti. Questo perché i ritardi, affiancati dalla difficoltà di accesso al credito, creano problemi di liquidità, resi ancora più gravi dai meccanismi dello split payment (con questa modalità l’obbligo di versamento dell’Iva non spetta all’impresa ma alla Pubblica amministrazione committente, ndr.) e del reverse charge (l’Iva viene applicata dal destinatario del bene o del servizio e non dal cedente, che emette quindi fattura senza Iva, ndr.), che sottraggono liquidità indispensabile per gli investimenti e per far crescere il mercato e il lavoro”.